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venerdì 2 agosto 2013

UN PO MENO A CALDO

Lo avevo detto che la sentenza era un capolavoro di menti raffinatissime. Partendo dal punto in cui si rimandano gli atti alla Corte di Appello per il ricalcolo della interdizione ha illuso i fans più appassionati, che in genere sono anche i meno dotati di strumenti interpretativi, che il Fuhrer fosse stato assolto. Invece poi è arrivata la lettura della seconda parte della sentenza che è inequivocabile: conferma definitiva della condanna a quattro anni.
Confesso che pensavo, e lo avevo scritto, ad un rinvio al tribunale di merito che avrebbe salvato in extremis per l'ennesima volta SB. Meglio così.
Si chiude un'epoca ed è meglio non vedere o rivedere quel video di 9 minuti a reti unificate con il quale un  patetico, anziano, orribile a vedersi, personaggio, si ostina a non capire che è finita. Assomiglia tanto a quei pugili suonati ai quali "i secondi"debbono spiegare che il round è finito.
L'Italia esce dal ventennio distrutta, economicamente ma ancor più moralmente.
Ora la prima cosa da fare è ristabilire un minimo di gerarchia di valori e ripartire dalla questione morale. Se non si parte da lì, non se ne esce. Il nuovo energico papa sta facendo pulizia, sembra, per quello che gli compete. Siamo in grado di trovarlo per l'Italia, un papa laico? 

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